WhatsApp Image 2023-03-01 at 18.55.15

SULLA QUESTIONE DEL NUOVO STADIO

Il dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio si è concluso e ha dato i suoi frutti, che sono oggi stati riassunti in un ordine del giorno dei Consiglieri Ceccarelli, Barberis, Pastorella e Mazzei.

Si chiede in sostanza di aumentare la capienza del nuovo impianto a 70.000 posti, garantendo una piena accessibilità anche alle persone con disabilità; fare in modo che il verde rappresenti almeno il 50% del totale della superficie dell’area; destinare una quota pari a 40 milioni di euro, tramite oneri di urbanizzazione, per progetti di riqualificazione ricadenti sui quartieri limitrofi; dare priorità al raggiungimento della neutralità carbonica e alla minimizzazione dell’impatto ambientale, anche tramite la riduzione del numero di parcheggi; prevedere il maggior distanziamento possibile del nuovo stadio dalle abitazioni di via Tesio, mitigando anche gli impatti sonori.

Sono tutte proposte di buon senso. Inter e Milan sono due eccellenze della nostra città, e penso che lo sport debba venire prima dello stadio come edificio: dobbiamo mantenere un approccio razionale alla questione.

Quello che le squadre ci stanno offrendo è di costruire uno stadio moderno, pienamente accessibile, sostenibile energeticamente, e una riqualificazione di uno dei quartieri più complessi della città, a costo zero per il Comune. Di fatto questo progetto renderebbe quell’area pienamente fruibile, con, per di più, 100mila metri quadrati di verde pubblico deputato, tra le altre cose, allo sport di base. Verrebbe eliminato l’attuale, odioso problema delle barriere architettoniche e sarebbe ridotto al minimo l’impatto ambientale ed acustico del nuovo impianto. E oltre a tutto questo garantiremmo a Milan e Inter un impianto all’avanguardia, che permetterebbe loro di competere alla pari con le principali squadre europee, come non avviene più da troppi anni.

In definitiva le soluzioni realistiche sono due: realizzare il nuovo stadio, chiedendo alle squadre di accogliere i miglioramenti che sono stati indicati nell’ordine del giorno; oppure dire no al nuovo stadio, ma in questo caso vi sarebbe la concreta possibilità che le squadre se ne vadano da Milano. Una conclusione che, da cittadina prima che da amministratrice, ritengo che vada evitata. A tutto questo si aggiunga che, in ogni caso, per il Comune sarebbe economicamente insostenibile ristrutturare il Meazza e poi mantenerlo senza il supporto economico di un terzo soggetto. Il rischio sarebbe quello di ritrovarci con uno stadio enorme, molto gravoso da mantenere, e che potremmo poi trovarci a dover demolire a nostre spese, non riuscendo ad utilizzarlo adeguatamente, e senza avere avuto nemmeno il vantaggio di una riqualificazione dell’area intorno allo stadio.

Penso che il destino del calcio milanese sia anche nelle nostre mani e che Milano debba continuare a giocare un ruolo da protagonista. Non dobbiamo lasciarci sfuggire l’occasione di fare un salto di qualità: dal punto di vista sportivo e dal punto di vista della riqualificazione urbanistica.