Asili, lavoro, infrastrutture, sicurezza. Milano ha il dovere di divenire, giorno dopo giorno, sempre più a misura di donna. Il laboratorio Donne per Milano, messo in piedi dalla sempre attenta e costruttiva Lia Quartapelle, ha visto la partecipazione di un gran numero di professioniste, di mamme, di future mamme e non solo, pronte non solo a elencare i problemi, ma anche a elaborare soluzioni.
Uno dei motivi per cui scelgo ogni giorno di fare (anche) politica nella mia vita è che non dormo la notte pensando che, ancora troppo spesso, le donne si trovino, ad un certo punto della loro vita, a correre il rischio di scegliere tra lavoro e famiglia.
Penso che il Comune di Milano possa fare ancora molto per ampliare i congedi di paternità e assicurare la parità retributiva negli uffici comunali: allo stesso modo, su questi due temi, sono convinta che il Comune abbia la forza per aprire un dialogo con il settore privato milanese..
È essenziale procedere con convinzione nello sforzo di aumentare le possibilità di accesso agli asili nido, individuando nuove strutture, dove necessario, e lavorando sui costi.
Altrettanto importante è non fermarsi riguardo all’ampliamento del servizio del doposcuola, valutando accordi specifici con enti del terzo settore, e valorizzando il servizio civile.
Da ultimo – ma potrei scrivere per ore – penso che il Bilancio di Genere, elaborato dalla Giunta Sala e che ha introdotto l’analisi di genere per la valutazione delle policy, sia un altro ottimo punto di partenza.
C’è un futuro a Milano, anche per le donne. Sta anche alle donne valorizzarlo.