Lo sport a Milano è molto più di una competizione: è un’infrastruttura sociale, educativa e culturale che ogni giorno coinvolge migliaia di persone, genera relazioni, costruisce legami. A raccontarlo sono i numeri del bilancio sociale del Comitato CSI Milano, che restituiscono l’immagine di una città dove lo sport è davvero per tutti e ovunque.
Milano conta oggi 181 società sportive affiliate al CSI, praticamente una ogni chilometro quadrato. Una rete capillare che ha permesso a oltre 5.000 squadre di partecipare ai campionati durante l’anno, per un totale impressionante di 31.715 partite disputate.
Ma lo sport non si esaurisce nel gioco: è anche formazione, crescita, competenza. Ecco allora 37.252 ore di formazione dedicate ad allenatori e dirigenti, suddivise in 179 corsi realizzati sul territorio. Perché un buon allenatore è anche un educatore, un punto di riferimento per intere generazioni.
Il motore silenzioso di questo sistema è il volontariato. Solo nel 2023, i volontari CSI hanno donato 2.704.000 ore del loro tempo, garantendo presenza, impegno e passione in ogni angolo della città. Un lavoro immenso e spesso invisibile, ma fondamentale.
Tra le esperienze più significative c’è l’attività sportiva portata avanti negli istituti penitenziari: 725 ore di sport nelle carceri di San Vittore, Beccaria e Monza, con progetti pensati per promuovere inclusione, dignità e reinserimento attraverso il movimento.
CSI Milano è stato anche protagonista di numerose iniziative ad alto impatto sociale: da un torneo speciale dedicato a giovani con patologie oncologiche, alle 1.390 ore di attività realizzate in uno spazio urbano riqualificato nell’ex mercato di Piazza Selinunte.
E ancora: l’apertura di uno sportello sportivo presso l’Hub Giovani di Baroni85, punto di ascolto e orientamento per i ragazzi, e il coinvolgimento di 50.000 bambine e bambini negli oratori estivi, a testimonianza del legame profondo tra sport, educazione e comunità.
In collaborazione con MilanoSport, CSI è partner attivo nella gestione dei campi sportivi cittadini, e ha assunto il ruolo di capofila del progetto Generazione Sport, promosso dal Comune di Milano per rendere lo sport accessibile a tutte e tutti, senza barriere economiche, culturali o fisiche.