Prende ufficialmente il via il percorso che porterà alla riapertura del Centro Balneare Argelati, storico impianto sportivo nel cuore dei Navigli. La Giunta comunale ha infatti approvato oggi gli indirizzi che definiranno le prossime fasi della riqualificazione, segnando un passaggio decisivo verso la restituzione dell’Argelati alla città.
Il provvedimento individua quattro passaggi fondamentali. Il primo è l’avvio di un percorso partecipativo strutturato, aperto a tutte le cittadine e i cittadini, che potranno contribuire con idee e proposte sulla progettazione del nuovo impianto, sulle modalità di gestione e sull’utilizzo degli spazi. Seguirà l’elaborazione della procedura per il concorso internazionale di progettazione, che porterà alla definizione del progetto definitivo del centro balneare.
Il percorso proseguirà con l’approvazione delle linee guida propedeutiche alla redazione del Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP) e con l’adesione al Protocollo di Intesa con il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), che metterà a disposizione la piattaforma certificata per lo svolgimento del concorso.
La riqualificazione dell’Argelati avrà inizio da un percorso partecipativo articolato in due fasi. La prima sarà dedicata alla raccolta di suggestioni e contributi di carattere progettuale, che confluiranno nel DIP; la seconda coinvolgerà il territorio per individuare idee e modelli legati alla gestione e all’utilizzo degli spazi del futuro centro balneare.
Questo lavoro andrà a completare il percorso già avviato con la redazione del DOCFAP, approvato dalla Giunta comunale lo scorso 9 ottobre. Il documento individua come soluzione preferibile una riqualificazione dell’impianto basata sulla copertura delle vasche con una struttura mobile e apribile, in grado di estendere l’utilizzo del centro anche oltre la stagione estiva, senza snaturarne la funzione di balneare estivo. Il DOCFAP prevede inoltre lo spostamento e la rivitalizzazione della Roggia Boniforti, con un sistema di immissione d’acqua alimentato da impianto geotermico.
Il quadro economico delineato dal documento ammonta a 28 milioni di euro, con un importo delle opere di poco inferiore ai 20 milioni. Dall’integrazione tra le valutazioni del DOCFAP e gli esiti del percorso partecipativo prenderà forma il DIP, che fungerà da vero e proprio “manuale di istruzioni” per i progettisti che parteciperanno al concorso internazionale.
Il concorso, ospitato sulla piattaforma del CNAPPC, sarà articolato in due fasi: una prima selezione delle cinque migliori proposte e una seconda fase che porterà all’individuazione del progetto vincitore. Potranno partecipare operatori economici singoli o associati, anche in forma di raggruppamento. Il vincitore sarà poi incaricato di sviluppare il progetto di fattibilità tecnico-economica (PFTE) e di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie.
Le proposte progettuali saranno valutate in base alla tutela dell’identità storica e architettonica dell’impianto, alla sua rifunzionalizzazione e alla capacità di garantire inclusione sociale, sostenibilità e integrazione urbana e ambientale.
L’intera operazione sarà finanziata dal bilancio comunale e ha l’obiettivo di arrivare all’individuazione del progetto migliore entro la fine del 2026.