Inizia oggi, ufficialmente, il secondo ciclo di un’avventura iniziata cinque anni fa, a fianco del Sindaco Sala, forti di cinque proficui anni di collaborazione, di confronti costruttivi e di reciproca stima.
È fondamentale che la prossima consigliatura sia guidata da una personalità forte, capace di visione e con profonda conoscenza dei processi amministrativi e non, e questo perché siamo nel mezzo di una transizione allo stesso tempo ambientale e democratica.
Lo sappiamo tutti: Milano ha un rapporto speciale con l’associazionismo e la promozione sociale. Valori che in politica possono trovare una casa ideale e il giusto impegno nel civismo, al servizio della propria comunità.
La Lista Sala si presenterà non solo in Consiglio Comunale, ma anche nei Municipi. Questo grazie all’enorme presa che le liste civiche hanno avuto e continuano ad avere sulle città. E grazie a persone – milanesi d’origine e di adozione – provenienti da tutti i quartieri della città, con le più svariate competenze e inclinazioni, accomunate da un forte interesse per la cosa pubblica. Questo anche perché, a fronte dei miei cinque anni in municipio, posso affermare che un livello amministrativo più capillare rispetto a quello comunale sia assolutamente necessario (ricordiamo che il municipio 7, da cui provengo, ha lo stesso numero di abitanti della città di Parma!) il più possibile composto da cittadini che ogni giorno vivono un determinato quartiere della città e che di questo conoscono – e in qualche caso affrontano – tutti gli aspetti. E spesso è dai singoli quartieri che emergono le problematiche più significative, ma anche, con senso di pragmatismo, le soluzioni più efficaci da applicare.
Saremo anche nei nove municipi – con liste forti – allo scopo di completare un processo di Riforma rimasto ancora oggi incompiuto, e che ad oggi non consente una vera e propria collaborazione tra municipi e Palazzo Marino. I municipi andranno scelti o sciolti (il gioco di parole non è mio, ma assolutamente attuale e azzeccato!)
Sarà una lista che guarderà alla sostenibilità, che per noi è la parola chiave del nostro tempo. Una sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. L’ambientalismo sarà la più grande sfida dell’umanità nei prossimi decenni e la politica ha la grande responsabilità di tradurre questa sfida nella vita di tutti i giorni, rendendola a misura di cittadino, fatta di scelte possibili e non di utopie. Il nostro sarà un ambientalismo pragmatico, non ideologico. Un ambientalismo alla portata di tutti. La tecnologia e l’innovazione per noi non saranno mai una minaccia ma i nostri migliori alleati. E questa sfida potrà essere vinta solo attraverso un rapporto costante con le imprese, fianco a fianco. Non servono brutali passi indietro rispetto alla qualità della vita; serve un cambio di direzione. Per questo mettere al centro l’ambiente significa in realtà mettere al centro la persona, il cittadino.
La nostra visione di Milano è quella di una città accessibile a tutti: a chi non ha una casa di proprietà, agli studenti, ai “nomad workers”. Di una città vivibile, grazie alla “città dei 15 minuti”, che è un obiettivo raggiungibile in pochi anni. Nel mondo di oggi molte reti di aggregazione sono state superate o si sono indebolite: il nostro compito non deve essere rimpiangere il passato ma costruire nuove reti sociali, anche grazie alla tecnologia. Una città che quindi non solo fornisca servizi efficienti, ma che dia anche gli strumenti di accedervi ai cittadini. Milano ha oggi due grandi sfide, per se stessa e per il Paese: continuare a essere la locomotiva che ci farà ripartire; tracciare una nuova direzione. Veniamo tutti dalle sofferenze e dalle restrizioni della pandemia: ora però dobbiamo essere il laboratorio sociale più all’avanguardia d’Italia per ripartire. Ambiente contro il disastro climatico; Inclusione contro le nuove povertà, Opportunità contro le diseguaglianze.
Una lista, non per ordine di importanza, che non si riempia la bocca del concetto astratto di “pari opportunità”, ma che le applichi davvero. Questa Giunta questo processo l’ha già iniziato, con forza e con coerenza.
La nostra lista punterà alla presenza delle donne a Palazzo Marino, così come nelle partecipate: non al mero scopo di garantire un numerino sulla carta, ma avendo a cuore il fatto che una donna – senza dover scegliere tra politica e carriera – abbia la possibilità di giungere ad un certo punto della sua vita forte di un curriculum vitae che le garantisca di essere selezionata, o almeno presa in considerazione, per le posizioni lavorative, non solo apicali, che si meriti.
Io sono molto emozionata per l’esperienza che ci apprestiamo a vivere: ci saranno dei momenti difficili, perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno – neanche chi nella vita qualche miracolo l’ha già fatto (e penso ad Expo, per esempio). Su una cosa però potete contare: la mia determinazione.